Presentato da Fare Ambiente il dossier su legalità: “supportare imprese che lavorano in maniera onesta”.
La contraffazione rappresenta una delle principali piaghe dell’economia italiana (e non solo) e genera perdite pari a 15 miliardi di euro nelle entrate dei bilanci dei governi Ue. Un fenomeno che non si è arrestato con la pandemia da Covid-19, anzi, e che può essere in qualche modo attenuato supportando le imprese che operano nella legalità. È quanto emerso dalla presentazione del dossier “Legalità, fuochi pirotecnici e contraffazione: dal degrado sociale alla prevenzione ambientale” – tenutasi quest’anno su una piattaforma digitale, nel rispetto nelle normative vigenti – illustrato dal presidente di FareAmbiente, Vincenzo Pepe, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il vicepresidente della Commissione Parlamentare per l’Attuazione del Federalismo Fiscale, Paolo Russo, il vicepresidente di FareAmbiente, Francesco Della Corte, il Maggiore Gianluca Donno (Nucleo Speciale Beni e Servizi Guardia di Finanza), Maurizio Cutrino (Direttore Generale Assogiocattoli), Maurizio Borgonovo (U. Borgonovo S.r.l). A moderare l’incontro è stata Anna Zollo, Responsabile dell’Ufficio Studi e Ricerche di FareAmbiente.
I numeri.
Il settore più colpito dalla contraffazione è quello dei prodotti cosmetici: per l’Italia 935 milioni di euro di mancate vendite ogni anno, con un aumento di 225 milioni rispetto all’ultima stima. A seguire, il comparto vini e liquori: 2,3 miliardi di euro di contraffazione in Europa, di cui 302 milioni in Italia. Un fenomeno che non si è arrestato neanche in quest’anno di pandemia, modificando e/o ampliando il suo spettro d’azione (mascherine, gel igienizzanti), senza però abbandonare i prodotti tradizionali.
Quello che è maggiormente cresciuto è il mercato del falso online, che si attesta a quasi 1.700 milioni di euro: circa il 30% degli acquirenti non è a conoscenza di acquistare merce contraffatta, circa il 45% delle transazioni online di beni contraffatti o di scarsa qualità avviene in Cina. Altro settore in forte crescita è quello relativo ai siti che permettono di vedere film e partite di calcio in modo illegale.
Secondo i dati forniti dalle Forze dell’ordine, sono state ispezionate, in tutt’Italia, 1.058 strutture commerciali (aziende di importazione e piattaforme di distribuzione, ditte di commercializzazione all’ingrosso e rivendite al dettaglio), rilevando irregolarità e la presenza di prodotti non conformi presso 96 esercizi (sequestrati 17.000 articoli irregolari già immessi a vario livello nel circuito commerciale, per un valore di oltre 80mila euro, 1.750 tra luminarie ed altri prodotti elettrici, risultati privi delle indicazioni obbligatorie di sicurezza all’uso, della marcatura e di etichettatura in lingua italiana).
Per quanto riguarda i fuochi pirotecnici, durante i festeggiamenti del Capodanno 2020 ci sono stati 204 feriti, di cui 38 ricoverati, con un calo rispetto all’anno precedente, quando le persone rimaste ferite erano state 216. Tra i feriti, anche molti minori: in 43 hanno riportato lesioni (nel 2019 erano stati 41), con traumi alle mani come fratture, ma anche amputazioni, ustioni al volto e alle parti basse del collo.
Gli interventi.
“Neanche la pandemia ha fermato la criminalità organizzata nel ledere la salute dei cittadini, le forze di polizia hanno sequestrato e stanno sequestrando molto materiale illegale, nocivo sia per la sicurezza dei bambini e delle famiglie che per l’economia del Paese”, ha affermato Vincenzo Pepe, presidente di FareAmbiente, convinto che “oggi le imprese devono combattere su diversi fronti, entrambi invisibili ma letali per la loro sopravvivenza. Il nostro intento con questo lavoro è quello di tenere sempre accesso il faro della legalità, attraverso azioni educative. È importante oggi supportare le imprese che lavorano nella legalità e per la legalità, non vorrei che quest’anno invece dei classici botti di Natale (è già stata sequestrata la bomba covid, e siamo in attesa della maradona), qualcuno utilizzasse le armi da fuoco per far rumore e salutare un anno da dimenticare. Il nostro slogan per quest’anno è nessuno si salva da solo, e noi siamo qui con i nostri volontari a ricordarlo”.
“Anche quest’anno, nonostante il difficile momento planetario, come FareAmbiente abbiamo voluto tener fede alla redazione del nostro rapporto annuale”, ha spiegato il vicepresidente del movimento ecologista, Francesco Della Corte: “In primis perché crediamo gentilmente che solo evidenziando e mettendo a nudo certe condotte illecite possono poi essere isolate, evitate ma soprattutto per trovare le soluzioni per debellarle definitivamente”.
“Tutela del consumatore e controllo sulla sicurezza dei prodotti in commercio sono i principali obiettivi della Guardia di Finanza, che con un’azione di prevenzione e repressione interviene sull’intero territorio nazionale”, ha sottolineato nel suo intervento il Maggiore Gianluca Donno, della 2a sezione SIAC del Nucleo Speciale Beni e Servizi.
All’evento è intervenuto anche Maurizio Cutrino, Direttore Generale Assogiocattoli: “I fuochi di artificio se usati in maniera corretta possono dare gioia alle famiglie, oltre che a dare lavoro a tante famiglie”. A nome di Assogiocattoli ha preso poi la parola anche il consigliere Maurizio Borgonovo: “Si è giustamente parlato della problematica dei prodotti illegali online, ma è un canale a rischio anche per i prodotti legali sia per i vettori che li trasportano, sia per la verifica dell’idoneità di chi li riceve. Per questo nel caso dei fuochi d’artificio è meglio che l’acquisto venga effettuato presso l’esercente commerciale. Noi di Assogiacottoli vogliamo far parte di questo esercito che combatte per la legalità”.
“È importante marcare il segno della battaglia – senza se e senza ma – a tutte le illegalità”, ha ribadito il deputato Paolo Russo: “Le aziende legali subiscono non solo la concorrenza di quelle illegali, ma anche le difficoltà derivanti da tutti i Dpcm, un combinato che rischia di mettere fuori mercato moltissime aziende della filiera dei fuochi pirotecnici. A noi interessa alimentare la filiera della legalità, attraverso anche la tracciatura delle attività legali e la pretesa, nel settore agroalimentare, che ci sia sempre un’etichetta leggibile”.
Anna Zollo, Responsabile dell’Ufficio Studi e Ricerche di FareAmbiente, ha infine inquadrato: “La contraffazione continua a inquinare il nostro Paese, in questo ultimo anno ha, invece di ridursi, ampliato i suoi tentacoli trovando altri settori in cui infiltrarsi: giochi, cibo, ma anche presidi medici sanitari. Ha da un lato rafforzato le vecchie tecniche (usura, strozzinaggio) e dall’altro ha trovato altri mezzi e strumenti quali del deep e dark web. FareAmbiente è sempre al fianco delle imprese, dei consumatori cercando di fare massa critica per poter supportare le istituzioni”.
Per maggiori informazioni, vi invitiamo a visitare il sito: www.fareambiente.it